giovedì 1 marzo 2012

Scribo ergo sum


Il primo foglio modello “epic fail ” patafixato su quella sorta di wall of consciousness dell’ufficio è una vignetta che riguarda il gatto di Schroedinger, e da quel momento ne ho sentito parlare una marea di volte. Non che non sapessi di cosa si trattasse, ma è iniziata una sorta di persecuzione nei miei confronti di questo felino tanto caro alla fisica quantistica.
Il post di oggi inizialmente avrebbe dovuto essere legato al significato che i numeri hanno nella nostra vita, e questo mosso tutto dalla bisestilità dell’anno in corso. Ma un programma ieri mi ha fatto cambiare l’argomento della discussione.
Facciamo un esperimento: prendete un laccio della vostra scarpa e ditemi quanto è lungo, ammetto lo zero solo da alcune donne con decollète e uomini con mocassini. Ecco, avete misurato qualcosa che in realtà non esiste! Impossibile, vero? Eppure è così, o meglio così è “in realtà”.
Eh già, perché la realtà non esiste ma esiste quello che vediamo, gli alberi ci sono perché ci siamo noi a provarne l’esistenza, ma se noi non ci fossimo chi potrebbe sapere se esistono? Questa disputa è stata una delle più infervorate della fisica moderna, ed è qualcosa che fondamentalmente demolisce il concetto di esistenza come qualcosa di univoco. Le cose possono esistere e al contempo non esistere, ma il nostro essere legati al concetto di esistenza come qualcosa del tipo “non può non esistere se la vedo!” non è concepibile nella fisica quantistica.
Cosa vuol dire tutto questo? Vuol dire che siamo noi a determinare il mondo, che se nessuno guarda nessuno prova, che quel maledetto gatto è vivo e morto contemporaneamente, e non sono ammesse terze scelte ipotizzate da correggesi rock. Pensate anche un’altra cosa che potrebbe farvi strabuzzare gli occhi: noi siamo fatti di spazio!! L’atomo è sostanzialmente vuoto e se togliessimo tutto lo spazio l’intero genere umano sarebbe delle dimensioni di una zolletta di zucchero!
Potere della scienza quando si muove a braccetto con la filosofia!!!!
Tutto potrebbe essere misurato nel modo più preciso, e non sarebbe il più preciso! Il concetto di lunghezza non esiste davvero, e se qualcuno vi dice che nel cervello avete solo aria è proprio vero!!! ;)
Al di là della noia nascosta irrimediabilmente in queste poche righe, ma che mi hanno affascinato tanto da volervi rendere partecipi di tutto ciò, il concetto fondamentale è che “cogito ergo sum” è una frase e un concetto quanto mai moderno.
E menomale che i neutrini non si sono rivelati più veloci della luce, sennò succedeva un altro guaio, probabilmente avremmo dovuto ricalibrare tutti gli autovelox!!!!
A parte questo molti pensano che questa fisica non serva a nulla, che roba tipo la relatività sia per pochi eletti e, in fondo, nessuno la usa nel quotidiano. Ma è forse vero? Io penso di no!
Qualcuno sa che grazie alla relatività i navigatori sono precisi, mentre senza di essa accumulerebbero un errore di circa 11 km? E qualcuno sa che la fotosintesi che ci permette di respirare, di mangiare, di vivere è solo il risultato della meccanica quantistica?
Tutto è fisica, tutto è interpretabile con la matematica…
Ma voi pensate veramente che il genere umano sia riducibile solo al concetto dimensionale di una zolletta di zucchero?
Vedete questi sono i miei pensieri ogni tanto, quando sono in viaggio, quando guardo le altre persone: è possibile che un insieme di reazioni chimiche creino qualcosa di così meraviglioso come l’uomo? Non tutto può essere materia, ci deve essere qualcos’altro, ma non so cosa; anche perché già la materia, alla luce di quanto sopra, non la conosciamo bene, figuriamoci il resto!
E i vostri lacci quanto sono lunghi? E il vostro gatto è vivo?
Scrivo, quindi esisto.