Beh, San Valentino.
San Valentino penso sia un po’ come Natale, con la piccola
differenza che, oltre ad essere tutti più buoni, si è anche tutti un po’ più
innamorati. Cuori, cuoricini,
piccioncini, palloncini, pupazzetti: chi più ne ha più ne metta. Chi non ha letto
il vecchio post di questo particolare giorno può leggerlo (http://imitazionedellavita.blogspot.it/2012/02/be-my-valentine.html),
ma ora cambiamo un po’ timbro. Le luci, gli “spot” , come si direbbe sul
palcoscenico, sono puntati sul senso dell’amore, e più in particolare sull’amore
fra persone dello stesso sesso; argomento quando mai spinoso, che lascia adito
a mille mila interpretazioni, opinioni, critiche, occhi sbarrati o
esterrefatti.
Non so se vi è capitato di vedere quel video su
internet in cui dei bambini vengono
intervistati riguardo a cosa sia l’amore e a cosa pensano dell’amore
omosessuale (se non lo avete visto ve lo incorporo nel post, così potete
farlo); dopo un primissimo senso di sbigottimento, e dopo che qualcuno ha
addirittura confidato quelli che sono i sentimenti dei propri genitori a
riguardo ( assolutamente non condivisibili ), la loro risposta è più o meno
univoca: se si vogliono bene il problema dove è?
Sapete perché i bambini rispondono così, e risponderebbero
così anche alcuni adulti? Ve lo spiego io in una parola unica, anzi più unica
che rara al giorno d’oggi: AMORE.
I bambini focalizzano la loro attenzione sulla parola “Amore”,
gli adulti (o alcuni adulti) la focalizzano sulla parola “omosessuale”, e non
è una novità questa constatazione: chi conosce il sesso inevitabilmente vede l’amore
un po’ più dietro le quinte, o almeno non lo vede come lo vedeva prima. Il protagonismo di quello che è il sentimento
più bello diventa co-protagonismo all’edonismo sessuale, l’innocenza del bacio
pieno di emozione sfuma i propri contorni in favore di una silhouette fisicamente
attraente, il monopolio del battito accelerato cade in favore di un oligopolio
di emozioni, di pensieri più o meno scabrosi.
Ecco l’amore degli adulti.
Vedete, per l’amore potrebbe essere realizzato un quadro molto molto simile a quello che Tiziano ha
realizzato narrando le tre età dell’uomo, ma con una maggiore vicinanza fra la
figura anziana e quella bambina.
Tiziano: "Le tre età dell'uomo" |
Infatti l’anziano, che si stacca dal desiderio
sessuale, torna ad una concezione dell’amore che è molto più vicina a quella
del bambino rispetto a quello dell’adulto, più votata al sacrificio per l’altro
e alla tenerezza. L’anziano, tuttavia,
conserva il moralismo dell’adulto, ossia conserva il pensiero sessuale dell’adulto,
e pertanto risulta comunque critico nei confronti dell’omosessualità. Ma allora,
quale è la giusta concezione dell’amore? Io non sono qui per insegnarvi
qualcosa, non posso farlo e non voglio ambire a posizioni che non mi spettano,
non voglio girare con un pullmino al suono di improbabili riarrangiamenti di
canzoni dei Beatles, ma voglio invitarvi a riflettere. I vostri figli, i vostri
nipoti o cugini hanno imparato la sessualità grazie ad un vostro esempio o
spiegazione, o piuttosto hanno appreso tutto dal mondo che li circonda, dal
cinema, dalla tv, dai libri, dalle 50 e più sfumature, dai “Porky’s” o “porci
con le ali” più diffusi?
Riflettete, ora che è il periodo dell’amore, sul vero
significato di questa parola e guardate che anche il Treccani segue lo sviluppo
dell’idea di Amore che abbiamo noi: da “Sentimento di viva affezione verso una
persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di
ricercarne la compagnia” a “Sentimento che attrae e unisce due persone
(ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere
forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in
misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto
sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva.”
L’Amor che move il sole e l’altre stelle.
Be my Valentine.